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► VILLA NELLE LIMONAIE
► VILLA IN THE LEMON GARDEN
Il progetto è consistito nella ristrutturazione di una villa fine anni ‘60 a Gargnano, in un lotto pressochè pianeggiante, con lievi dislivelli in un contesto fortemente vincolato e dominato dai terrazzamenti delle ex-limonaie.L’unità si articola su due livelli, uno fuori terra rialzato effettivamente abitabile e un livello parzialmente interrato. La necessità del committente di adeguare gli impianti elettrico ed idrotermo-sanitario, di rivedere il distributivo, di modificare i serramenti e le finiture interne ed esterne - risalenti al periodo dell’edificazione – di dotare l’abitazione di una piscina, hanno costituito l’occasione per rivisitare l’intero manufatto.E’ stata demolita una terrazza a sbalzo, chiuso un portico di modeste dimensioni per destinare il volume ad un servizio igienico e costruito un porticato annesso alla zona giorno del fabbricato.Oltre a significative modifiche del distributivo, sono state apportate variazioni dei prospetti mediante allargamento delle finestrature, formazione di porte finestre e chiusura dei finestrini, secondo un disegno più attuale e che garantisse un’ottimizzazione della percezione del paesaggio dall’interno.
In genere si è optato per l’utilizzo di materiali tradizionali, in continuità con i manufatti presenti in zona: pietra locale a ciotolo e spezzato per il rivestimento dei muri, intonachi con malta leggermente pigmentata agli ossidi nelle cromie naturali delle terre; ringhiere in ferro dal disegno semplice.Lo spirito che complessivamente ha governato l’intervento è stato quello del massimo rispetto dell’ambiente pur garantendo un risultato di massima fruibilità del manufatto per il committente.Il progetto è stato svolto in collaborazione con gli architetti Volker e Brigitte Merz di Aalen (DE).
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► VILLA SUL LAGO
► VILLA ON THE LAKE
Il tema era la ristrutturazione di una anonima villa a lago, costruita alla fine degli anni ’60 tra i terrazzamenti di una ex-limonaia, in un contesto molto delicato dal punto di vista paesaggistico e fortemente vincolato.Il fabbricato, pur mantenendo l’involucro originale, è stato interamente rivisitato sia dal punto di vista statico che quello delle finiture, delle aperture e della distribuzione.La sensibilità del progetto, pur nei forti condizionamenti dell’involucro esistente, è stato quella di rendere completamente una nuova immagine del fabbricato, mantenendo però il dialogo con il contesto e innestando comunque nello stesso un tema forte, una presenza moderna.Pur confermando la forma esistente e l’impianto funzionale, mantenendo ove possibile ed adeguando le strutture portanti, tutto il distributivo è stato modificato secondo una logica più attuale degli spazi, creando, talvolta, la compenetrazione delle funzioni abitative originarie.I vani di servizio ed il cavedio sono stati ottenuti con lo svuotamento dei terrazzamenti, assicurati mediante berlinese di contenimento con micropali e procedendo alla rimozione della terra dal livello superiore.Alcuni elementi accessori sono stati fortemente caratterizzati come le balconate in legno con pavimentazione a tolda di nave e balaustre in acciaio a trefoli e tiranti in analogia ai parapetti delle barche o i muri raso-pietra (in parte già esistenti). Le aperture sono state riviste inserendo ampi serramenti.In genere si è comunque optato per l’utilizzo di materiali tradizionali, in continuità con i manufatti presenti in zona.
Lo spirito che complessivamente ha governato l’intervento è stato quello della massima integrazione con il contesto.Il progetto è stato svolto in collaborazione con gli architetti Volker e Brigitte Merz di Aalen (DE).
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► COMPLESSO RESIDENZIALE A MUSLONE
► OLD VILLAGE ESTATE
Da anni questa frazione di Gargnano non era stata interessata da progetti di nuova edificazione. Il complesso è sorto nel cuore del centro storico di Muslone in un’area con l’accenno di un terrazzamento e murature continue in pietra a monte e a valle che sono state preservate. La progettazione ha cercato di ricostruire il tessuto tipico delle costruzioni circostanti, ricalcando la tipica aggregazione casuale sia planimetrica che volumetrica, dettata fondamentalmente dallo svilupparsi delle costruzioni lungo le linee di pendenza del terreno e in epoche diverse. Inoltre, l’approccio progettuale è stato condizionato dalla volontà di non superare, con i colmi dei tetti delle nuove costruzioni, l’altezza di banchina delle finestre poste al primo piano degli edifici a monte, per non precludere la vista panoramica alle abitazioni vicine o prospettanti l’area, almeno dal primo piano in su. I volumi sono aggregati a diverse altezze, con diversi orientamenti, lo “skyline” rimane costantemente al di sotto degli edifici sovrastanti. Ne è risultata una forma urbana in forte relazione con il contesto, sottolineata dall’utilizzo degli elementi architettonici comuni: tetti a falde, corpi di fabbrica semplici, portici, logge, murature di sostegno in pietra, aperture a forma semplice.
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► RESIDENZA SULLA COLLINA
► HILL'S RESIDENTIAL HOUSE
Questa villa, una residenza per due famiglie, è situata a Gargnano, in posizione sopraelevata e dominante rispetto alla Strada Provinciale e in adiacenza alla parete rocciosa. La conformazione del lotto e contestualmente la collocazione in uno dei siti più belli dell’Alto Garda, fortemente vincolato, hanno comportato particolare attenzione all’aspetto compositivo e strutturale. La peculiarità del sito ha condizionato radicalmente la progettazione comportando l’utilizzo di apporti strutturali, come la berlinese a ridosso della parete rocciosa e del fronte di scavo che, seppur inizialmente invasivi, hanno reso possibile un inserimento del manufatto innestandolo direttamente nella montagna. L’impatto dell’edificio, che si sviluppa sfruttando le diverse quote delle balze esistenti e con la pendenza delle falde nello stesso senso di quella naturale per contenere l’altezza della facciata, è quello di un manufatto che sembra esserci da sempre. Le ampie vetrate, con serramenti in legno che riprendono la trama dei vecchi manufatti e sfondate nello spessore della muratura, ricordano quelle dei caselli e delle limonaie. Le limonaie, definite anche giardini-serra, disegnano da secoli il paesaggio del Garda, specie lungo la riva occidentale da Limone a Salò e offrono notevoli esempi di strutture architettoniche introvabili. Documentano l’intelligente imprenditorialità che ebbe un discreto sviluppo nel XVIII secolo ed offrono un esempio di come l’intervento dell’uomo, se governato da passione e rispetto per la natura, possa dare risultati in armonia con l’ambiente. La passione per l’architettura ed il doveroso rispetto del contesto sono stati il motore di questa progettazione.
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► VILLA BIFAMILIARE A ZANTE - Grecia
► A HOUSE IN ZANTE - Greece
Un paesaggio aspro, una natura selvaggia, in questo lotto a strapiombo sul mare, costituisce lo sfondo di questa architettura che gode della vista del mare e di un panorama a 360 gradi. La costruzione risulta costituita dall’articolazione di volumi essenziali, un corpo centrale parallelo all’andamento della collina con tre livelli fuori terra verso il mare e due verso il pendio, chiuso lateralmente da due volumi ad un piano fuori terra che, con il loro orientamento perpendicolare al fronte principale, contribuiscono alla formazione di una corte aperta verso il mare. Questi volumi, intersecandosi, creano spazi a doppia altezza, soppalchi, patii o porticati con pergoli. Una pensilina, con sostegni inclinati a sezione circolare e finitura Corten, diventa motivo di collegamento sul fronte a monte dei diversi corpi. Il linguaggio è essenziale e si affida all’utilizzo di materiali e cromie in stretta relazione con il contesto: facciate intonacate in contrasto con elementi frangisole in acciaio Corten e balaustre in vetro, aperture generose o finestre a nastro incorniciate da imbotti metallici. Ne risulta un’architettura suggestiva che intende affermare la propria presenza con decisione eppure risulta poetica nel suo rigore. Il leit-motiv della progettazione è stato quello di articolare degli spazi che assecondassero la morfologia del luogo, che beneficiassero al meglio della vista del paesaggio e della luce e che riuscissero a ritagliare delle zone più introverse per garantire un minimo di privacy agli abitanti.
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► VILLA NELLE COLLINE VERONESI
► A HOUSE INTO VERONA'S HILL
L’edificio , una residenza monofamiliare, è situato nelle colline di Sona, nel contesto di una nuova lottizzazione. La composizione architettonica è semplice, due corpi di fabbrica, uno a due piani ed uno più basso ad un piano fuori terra. Il volume a due livelli è coperto – come da prescrizioni ambientali – con tetto a padiglione, mentre il volume più basso – per contenere l’impatto volumetrico – ha una copertura a tetto piano inerbito. Lo scopo di quest’ultima scelta è quello di assimilare questa porzione di edificio ad un terrazzamento come quelli che necessariamente devono essere creati sul retro della casa, al fine di contenere il dislivello con la strada superiore. Il gioco dei pieni e dei vuoti è ottenuto con parziali sfalsamenti del volume superiore rispetto a quello inferiore e da elementi compositivi che aggregati ai volumi definiscono portici, pensiline e pergolo scoperto. Le ampie vetrate al piano terra, sfondate sotto il porticato, si alternano a luci più contenute e caratterizzate da imbotti metallici. I materiali utilizzati sono quelli appartenenti alla cultura materiale del luogo: coppi canale antichizzati per la copertura, lattonerie in rame pre-ossidato, rivestimenti murari a “raso pietra” e banchine in pietra locale di Prun, intonachino di calce colorato in pasta per le porzioni di facciata previste ad intonaco, limitate parti delle pavimentazioni esterne in teak a tolda di barca, balaustre e opere in ferro verniciato a disegno moderno. Il leit-motiv della progettazione è stato quello della rielaborazione di elementi tradizionali, di forme conosciute in chiave moderna, mantenendo le geometrie e gli stilemi locali.
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► VILLA IN CAMPAGNA
► HOUSE IN THE COUNTRY
Il progetto, assecondando esigenze formali espresse dal committente, ovvero l’utilizzo di elementi che portassero in sè i valori della tradizione, come ad esempio la torretta - presente in alcuni edifici rurali- , porticati generosi e i materiali naturali, è giunto ad un buon equilibrio nell’articolazione dei volumi e ad un distributivo funzionale. La composizione è data da due volumi che si uniscono perpendicolarmente formando una semi-corte. Questa aggregazione, dinamica in partenza perché permette di avere un maggior numero di fronti esposti alla luce, consente anche di abbracciare la zona verde che si sviluppa più all’interno del lotto creando una corte ibrida. La forma consente di individuare tre zone precise: quella giorno, quella notte e quella di cerniera data dall’ingresso che disimpegna anche uno studio professionale con possibilità apertura al pubblico. Sebbene si sia ricercato un costante riferimento alla tradizione, sono stati comunque inseriti elementi che non appartengono propriamente alla cultura materiale ed architettonica del luogo, quali una “conservatory” ed un lucernario nella zona destinata a soggiorno, elementi strutturali inclinati a sostegno dell’ampio porticato, orditura di travetti binati, elementi metallici quali giunti delle componenti strutturali. Le stesse finestrature, essenziali nella loro assenza di riquadrature, sono state proposte secondo uno sviluppo verticale più canonico ma anche a nastro e d’angolo, sottolineando la peculiarità di due diverse parti dell’abitazione, il soggiorno e la camera padronale. I materiali sono quelli della tradizione: il cotto dei mattoni, le doghe in legno come rivestimento murario, l’intonaco a calce e la copertura in coppi canale. Il leit-motiv della progettazione, l’adesione a riferimenti tradizionali reinterpretati con un linguaggio più essenziale e lo stabilire uno stretto rapporto tra architettura e natura, si prefigge di creare degli spazi domestici, dei luoghi di incontro che consentano di ristabilire rapporti spesso negati dalle incombenze quotidiane.
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► VILLA NEGLI ULIVI - Roma
► A VILLA IN THE OLIVE THREES - Roma
Il tema della villa è qui affrontato in un’area agricola a Poggio Mirteto, nella Valle delle Sabine (ROMA), zona di particolare pregio e caratterizzata dalla presenza di ulivi. La composizione architettonica è semplice, ed è il risultato della compenetrazione di due volumi puri, che si sviluppano su livelli diversi, assecondando l’andamento del terreno e recuperandone le balze. La possibilità di realizzare un edificio ex-novo ha dato risultati stimolanti proprio sul piano dell’identificazione di una relazione tra paesaggio e architettura in cui la prima componente fornisce elementi di suggestione interpretati nel segno di una libertà espressiva e compositiva che si concretizza in un nuovo e forte segno paesaggistico cui è assegnata una caratterizzazione architettonica tutta contemporanea. Il leit-motiv della progettazione, secondo una richiesta forte della committenza, è stato quello della ricerca della luce. L’andamento digradante della collina, parallelo all’asse elio-termico, e la collocazione dei due volumi, quello basso secondo questa direttrice, quello alto perpendicolarmente, ha consentito di portare la luce soprattutto nelle zone di massima permanenza delle persone. Lo scostamento del corpo più basso dal fronte della collina, e la formazione di un patio a ridosso della balza, permette un affaccio della zona notte, dislocata nel corpo inferiore, sul medesimo e di godere quindi per la maggior parte della giornata di una luce diffusa che diventa diretta solo nel pomeriggio inoltrato raggiungendo la massima pienezza al tramonto. Entrambi i volumi hanno una copertura a tetto piano, quello a livello inferiore è praticabile ed ospita una terrazza che consente un affaccio sul paesaggio di grande effetto. Anche le aperture cercano di stabilire un rapporto non convenzionale con l’esterno risultando semplici cornici sul paesaggio, portali architettonici che rifuggono la figurazione tipica delle classiche finestre per diventare parte integrante di una composizione che potenzia all’estremo la propria consistenza volumetrica e materica. La scala interna, che dà accesso al secondo livello ed è coperta da un lucernario, diventa elemento cerniera dei due volumi e caratterizza fortemente la composizione creando un pozzo di luce che zenitalmente porta il suo contributo al livello inferiore. La carpenteria, che definisce portici e diventa elemento d’aggancio per pannelli scorrevoli frangisole, sottolinea i due livelli dell’abitazione e riaggancia i piani sfalsati delle facciate. I materiali utilizzati sono quelli tradizionali, ma reinterpretati e ricomposti secondo nuove esigenze espressive. Le scelte progettuali si sono orientate all’insegna della funzionalità e del rigore formale e materico, nell’intenzione di rendere leggibili volumi definiti con chiarezza in termini spaziali.
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